lunedì 25 febbraio 2013

Un tranquillo venerdì di febbraio...

Dovevo fare un semplice controllo di routine... avevo sì qualche doloretto, ma alla fine della gravidanza, i doloretti sono normali, sono le contrazioni di preparazione.

Mentre il tocografo indicava i tuoi battiti cardiaci però, i doloretti sono aumentati e sono diventati più regolari.

L'ostetrica mi ha guardato e mi ha chiesto se sentivo le contrazioni... io, con i denti stretti, le ho risposto di sì, che le sentivo chiaramente.

Diciamo che avevi deciso che era ora di buttarsi nella mischia.

Ho chiamato il tuo papà, che in pieno panico, è riuscito ad uscire dal lavoro, andare a casa, organizzare una valigia con i generi di prima necessità (che io, ad una settimana  dal termine, ancora non avevo fatto!!!) ed a raggiungermi in ospedale...

Io nel frattempo ero già completamente dilatata e dopo pochi minuti, sono riuscita ad arrivare in sala parto.

Devo ammettere che rispetto a Giordano, tu non mi hai fatto certo penare... due spinte ed eri tra le mie braccia, appoggiato sulla mia pancia con gli occhioni spalancati e la faccina da furbetto.

Sono passati tredici giorni da quel venerdì, per alcuni versi ci dobbiamo ancora parametrare, io, te, il tuo papà ed il tuo fratellone, che ti chiama "piccolino" e quando ti sente piangere, viene a farti pat pat sulla schiena.

Ma quando ti osservo dormire, dopo che hai mangiato (p.s. mangi come un camionista, lasciatelo dire!), con quell'espressione serena e beata, mi sento davvero felice...